Santificazione: dal greco HAGIASMOS = Separazione per un servizio a Dio.
“ Procacciate la santificazione senza la quale nessuno vedrà il Signore.” (Ebrei 12:14)
I. Che cos’è la santificazione?
La santificazione è l’azione per la quale Dio mette a parte per Sé coloro che Egli chiama.
A. La santità assoluta.
Il credente è santificato, cioè messo a parte quando realizza la nuova nascita per la fede in Dio e per l’opera che Cristo ha compiuto sulla croce ( 1 Giovanni 5:19; 1 Corinzi 1:30; 6:11). Questa santità è conferita da Dio in Cristo e il credente la riceve per mezzo della fede. “ Cristo Gesù ci è stato fatto…santificazione” (1 Corinzi 1:30). Noi siamo stati eletti in Lui, “prima della fondazione del mondo” affinché fossimo santi e irreprensibili dinanzi a Lui nell’amore” (Efesini1:4). Questo è il risultato dell’opera della croce (Ebrei 10:10,14). Tale è la condizione del riscattato: poiché egli è in Cristo, egli è, agli occhi di Dio, rivestito della santità di Cristo.
B. La realizzazione pratica di questa posizione
Dopo aver liberato un’anima dalla morte e dalla potenza di Satana, Dio la lavora per renderla sempre più simile a Cristo. Questo processo tuttavia non avviene in maniera automatica, cioè senza la volontà e la partecipazione del credente. Dio compie l’opera di santificazione, ci dà cioè, i mezzi e la capacità di santificarci, ma il desiderio e la volontà dobbiamo metterli noi. (1 Pietro 1:17)
Perciò la Parola ci esorta a “ procacciare la santificazione” (Ebrei 12:14).
Non si tratta di procacciarla perché non la possediamo, ma di mantenere la posizione di santi in Cristo Gesù. (Efesini 5:8).
Il credente possiede una nuova natura, santa (1 Giovanni 3:9; 5:18). Laddove la santità pratica fa difetto, lo Spirito Santo è rattristato, la testimonianza del credente è compromessa, non vi è in lui né gioia, né pace, né potenza. Un tale cristiano è carnale, perhè in lui agisce la carne e non o Spirito (Ebrei 5:14; 14:13; 1 Corinzi 3:1-3).
II. Come si ottiene la santificazione?
A. Per l’opera di Dio in noi:
Dio stesso agisce in noi, mediante la Sua grazia, per produrre la nostra identificazione progressiva con Cristo, perché “ Cristo sia formato in voi” (Galati 4:19). Quest’opera si compie quotidianamente e terminerà al giorno di Cristo (Filippesi 1:6). E’ Dio che opera in noi il volere e l’operare, per la S8ua benevolenza (Filippesi 2:13). Il credente può porre tutta la fiducia nel Signore perché Egli lo può preservare fino alla fine ( 1 Tessalonicesi 5:23-24). Ma se noi ostacoliamo, per nostra disubbidienza, questa azione della grazia divina in noi, Dio deve ricorrere alla disciplina, per correggerci, perché ci tratta come figliuoli (Ebrei 12:4-11).
B. Per l’intersessione di Cristo
Cristo, nostro sommo sacerdote, intercede per i suoi presso il Padre, affinché essi siano guardati dalle cadute (Ebrei 7:24-25). Quale conforto per il credente avere un Cristo vivente che prega per lui!
C. Per l’azione dello Spirito Santo
E’ per lo Spirito che il credente fa morire gli atti del corpo (Romani 8:13), cioè le manifestazioni della carne che è in lui. Si tratta di quei atti e di quelle azioni che contrastano la volontà di Dio e di conseguenza frenano o paralizzano la santificazione, perché azioni di peccato. Il credente deve avere controllo e padronanza su di esse. Deve vegliare per non intralciare l’azione dello Spirito santo in lui, al fine di glorificare Dio nel suo corpo (1 Corinzi 6:19-20).
La santificazione è l’opera dello Spirito Santo in noi. per purificarci, separarci dal male e renderci conformi a Cristo e graditi a Dio.
Come non possiamo meritare la nostra salvezza, la nostra giustificazione, così non possiamo neppure santificarci coi nostri propri sforzi. E’ Dio che purifica i nostri cuori mediante la fede (Atti 15:9).
in risposta alla nostra fede . E’ Lui che ci santifica (Esodo 31:13; Levitico 20:7,8).
“L’Iddio della pace vi santifichi Egli stesso completamente… Egli farà anche questo” (1 Tess. 5:23,24)
“Siete stati santificati mediante lo Spirito dell’Iddio nostro” (1 Corinzi 6:11; 1 Pietro 1:2; 2 Tess. 2:13).
Lo Spirito Santo glorifica Cristo, che è stato fatto Santificazione per noi (1 Corinzi 1:30). Noi siamo stati santificati in lui, ed Egli si è santificato per noi (1 Corinzi 1:2; Giovanni 17:19).
Lo Spirito Santo ci rivela soprattutto la verità capitale che: “ Noi siamo stati santificati mediante l’offerta del corpo d Gesù Cristo, fatta una volta per tutte.” (Ebrei 10:10).
D. Per l’azione della Parola di Dio
L’anima che s sottomette umilmente all’azione della Parola, progredisce nella santificazione (Ebrei 4:12).
Nella Sua preghiera sacerdotale, il Signore Gesù chiede a Dio di santificare i Suoi per mezzo della verità e aggiunge: “ La Tua Parola è verità” (Giovanni 17:17; 2 Timoteo 3:16-17).
Ma se vogliamo che la Parola operi questa santificazione dell’intero essere, bisogna conoscerla e obbedirla (Salmo 119:11). E’ necessario che ce ne nutriamo, che la “divoriamo” come fece Geremia (Geremia 15:16).
E poi bisogna obbedire alla Parola.
Quando questa obbedienza fa difetto, la Parola non può esercitare la Sua azione santificante e il cuore si indurisce; ci si inganna da soli (Giacomo 1:22).
Il Signore Gesù ha insistito sulla necessità di osservare i Suoi comandamenti (Giovanni 14:15,23,24; 1 Giovanni 2:2-6; 324; 5:3-4).
Per santificarci lo Spirito Santo si serve soprattutto della Parola di verità, ch’Egli ha ispirata, e della preghiera ch’Egli pure ci ispira (Giovanni 17:17; 15:3; Efesini 5:26; 1 Timoteo 4:3; 1 Pietro 1:2).
E. Con la contemplazione della gloria di Cristo
La santificazione pratica si collega sempre a un Cristo nella gloria. Se Cristo non fosse salito e tuttora presente nella Sua gloria la santificazione del credente non avrebbe né senso, né scopo. Nella misura in cui ci facciamo dallo Spirito Santo, Egli lega le nostre affezioni a un Cristo glorificato, al fine di renderci sempre più simili a Lui ogni giorno. Gli apostoli Paolo e Giovanni desideravano questo per i credenti (1 Tessalonicesi 3:.13; 1 Giovanni 3:2-3). Il credente, di cui Cristo è i tesoro, avrà necessariamente il suo cuore nel cielo (Matteo 6:21). Questa contemplazione produce nel credente una progressiva conformità con Cristo (2 Corinzi 3:18).
III. L’applicazione della santificazione
La santificazione si applica a tutto ciò che noi siamo e a tutto ciò che noi facciamo.
A. Al nostro corpo
La Parola dichiara che il nostro corpo è per il Signore ed è il tempio dello Spirito Santo (1 Corinzi 6:13,19,20). Il credente è esortato a “possedere il proprio corpo in santità (1 Tessalonicesi 4:4-7). Noi abbiamo il prezioso privilegio di presentare i nostri corpi in sacrificio vivente, santo, accettevole a Dio; cioè di consacrarli tutti interi al Suo servizio (Romani 12:1; 6:13,19).
B. Ai nostri pensieri
Dio esorta alla santificazione dell’uomo interiore (Proverbi 4:23-27; Salmo 51:6; 2 Tessalonicesi 5:23). “L’uomo interiore” non è la parte dell’uomo interno in senso anatomico, cioè gli organi interni; ma la parte morale e spirituale di esso. Ogni azione e comportamento è sempre causato dalla parte morale dell’uomo che coinvolge anche l’uomo nella sua parte fisica.
C. Alle nostre parole
La santificazione delle nostre parole deriverà dalla santificazione dei nostri pensieri.
Bisogna evitare tre scogli:
- Le maldicenze (1 Pietro 2:1)
- Le espressioni fuori posto o sconvenienti (Efesini 4:29; 5:4)
- La menzogna (Efesini 4:25)
Quante discordie e quante divisioni sono state provocate dalle maldicenze! Uno spirito di Critica e di maldicenze è spesso ostacolo alla benedizione. La Parola condanna severamente anche le parole disoneste, sconvenienti, le buffonerie. La menzogna di cui Satana è il padre è incompatibile nel modo più assoluto con la santità (Colossesi 3:9; 1 Pietro 2:1; Salmo 51:6).
D. Al nostro cammino
Il credente è chiamato a manifestare la santità in tutto il suo cammino, secondo il modello perfetto che il Signore ci ha lasciato (1 Giovanni 2:6). Tutto ciò che è indegno di Cristo deve essere indegno di un cristiano. Questa santità sarà caratterizzata dalla luce in tutto il nostro comportamento (Efesini 5:8-10). Lo scopo della santificazione è dunque che il credente rassomigli sempre più a Cristo quaggiù. La perfezione sarà raggiunta nel cielo, perché là noi saremo simili a Lui (1 Giovanni 3:2; Romani 8:29; Filippesi 3:21; Efesini 4:12). La santificazione, quindi, non è mai un termine raggiunto, una condizione di sicurezza, ma un perenne combattimento (Romani 6:18-23). La santificazione significa così il termine verso cui il credente volge il suo animo e la sua volontà nell’impegno della fede.
Antonio Rocca